Grissini al Caprino stagionato con esubero di pasta madre

Oggi secondo il CALENDARIO DEL CIBO ITALIANO (un progetto che è nato e sta crescendo grazie all’AIFB – Associazione Italiana Food Blogger) si festeggia la Giornata Nazionale dei Grissini con Valentina Venuti come Ambasciatrice.

Banner Calendario

grissino

[gris-sì-no] n.m.

pl. -i
sottile bastoncino di pane croccante senza mollica.

Etimologia: ← dal piem. grissìn, da ghersìn, deriv. di ghersa ‘fila’.

grissini con esubero di pasta madre al caprino stagionato

Sull’origine dei grissini, uno dei prodotti gastronomici torinesi più famosi del mondo, circolano due versioni:

  • la prima, più storica, li farebbe nascere intorno alla seconda metà del ‘300, quando il pane non si vendeva a peso ma ad ogni unità corrispondeva un soldo; a causa dell’inflazione che colpì il Piemonte, la “grissia” (forma di pane) divenne man mano sempre più leggera e sottile, fino a trasformarsi nel “gherssin” (piccola grissia).
  • La seconda versione, più leggendaria, sarebbe legata a Vittorio Amedeo II; a soli nove anni, morto il padre, Vittorio Amedeo divenne duca di Savoia sotto la reggenza della madre.                                                                  La sua salute debole non dava segni di miglioramento, perciò la duchessa si rivolse al medico di Corte, che a sua volta parlò delle nobili ansietà al panettiere.                                                                             Dopo attente valutazioni, la medicina studiata per il giovane duca fu identificata in una dieta, da realizzarsi con pane friabile e ben digeribile.    Il panettiere ducale, il cui nome, tramandato ai posteri era Antonio Brunero, inventò così la ricetta originale del grissino (forse già noto in altre zone del Piemonte).

Indipendentemente dalla sua origine, il grissino ha sempre goduto di molto successo anche presso i nobili. Ne era ghiotto re Carlo Felice che lo mangiava nel suo palco a teatro; presso le Corti europee il “les petits baton de Turin” veniva degustato con curiosità; nella Francia di Luigi XIV si tentò di imitarlo, facendo arrivare a Parigi due artigiani torinesi, ma l’acqua e l’aria della Senna non erano buone come quelle del Po e i risultati furono modesti; Napoleone inviava regolarmente dei corrieri imperiali a Torino per rifornirsi del “gherssin”, perché sembra fosse di sollievo alla sua ulcera.

 

La forma di grissino più antica e tradizionale è il Rubatà (che in piemontese significa “rotolato”) di lunghezza variabile dai 40 agli 80 cm, facilmente riconoscibile per le caratteristica nodosità, dovuta alla lavorazione e all’arrotolamento fatto a mano.

Esiste poi lo Stirato, un grissino di invenzione più recente, che si distingue dal rubatà in quanto la pasta, invece che essere lavorata per arrotolamento, viene allungata tendendola dai lembi per la lunghezza delle braccia del panificatore, il che conferisce maggiore friabilità al prodotto finale; questo tipo di lavorazione permise la produzione meccanizzata già a partire dal XVIII secolo.

FONTE:

http://www.garzantilinguistica.it/

http://www.taccuinistorici.it/ita/news/moderna/pani-e-focacce/grissino-stirati-di-Re-Vittorio-Amedeo-II.html

http://lorenzovinci.ilgiornale.it/recipe/grissini-torinesi-storia/

grissini con esubero di pasta madre al caprino stagionato

Ingredienti:

  • 250 g di pasta madre non rinfrescata
  • 130 g di farina macinata a pietra
  • 40 g di acqua
  • 30 g di olio extra vergine di oliva
  • 20-25 g robiola di capra stagionata 1 mese
  • 7 g di sale fino

Per la superficie: Farina finissima di mais

grissini con esubero di pasta madre al caprino stagionato

Nella ciotola della planetaria mettete la pasta madre non rinfrescata con la farina e aggiungete poco alla volta l’acqua e l’olio.

Impastate fino a quando l’impasto inizia a prendere forma.

A questo punto aggiungete anche il sale fino e il caprino grattugiato.

Lavorate l’impasto per circa 5-10 minuti.

Fate lievitare l’impasto in frigorifero per una notte.

La giornata seguente stendete la pasta sottile con il mattarello.

Ricavate delle strisce lunghe e spesse circa 1,5 cm.

Avvolgeteli fra loro, per ottenere dei grissini arrotolati, oppure date all’impasto una forma cilindrica.

Cospargeteli di farina di mais finissima, aumenterà la loro friabilità.

Lasciate riposare e lievitare i grissini per 30 minuti, su una placca rivestita con carta da forno.

Cuoceteli a 180°C in forno già caldo per 10-15 minuti, fino a doratura.

ATTENZIONI A NON FARLI SECCARE TROPPO!

grissini con esubero di pasta madre al caprino stagionato

lacascatadeisapori

4 pensieri su “Grissini al Caprino stagionato con esubero di pasta madre

  1. Wow Camilla, foto bellissime, sulla bontà dei grissini non ho dubbi, al formaggio sono i miei preferiti.
    Veramente tantissimi complimenti
    Un abbraccio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto
error: Contenuti Protetti